Poiché il gioco è una cosa seria per i bambini ma anche per gli adulti, possiamo seriamente
giocare con le parole, con i fatti, con le forme, con la memoria, quindi proponiamo il gioco del
BRO per recuperare la dimensione creativa che come tale può aiutarci a costruire, nutrire e
mantenere nuove realtà.
Il percorso del BRO non fa altro che rendere visibile e non eccezionale la normalità, prevede
semplicemente che donne con basso rischio ostetrico abbiano un’assistenza senza interventi
inutili, che tenga conto delle regole della biologia dei corpi di madre e feto, nel loro reciproco
adattamento dei 9 mesi, dei fenomeni plastici, dinamici, meccanici del parto, del naturale stare
insieme dei mammiferi.
Da molti anni parliamo di medicalizzazione eccessiva, di consapevolezza, necessaria, di rispetto
delle scelte delle persone, del recupero di autonomia professionale della professione ostetrica,
di medicina dell’evidenza, che il parto/nascita è un evento bio-psico-sociale, come se ogni volta
dovessimo scoprire che l’acqua bagna.
Ora anche le voci autorevoli (Ministero della salute, linee guida,…) ci raccomandano tutto
questo, ma le realtà faticano a metterlo in pratica perché i giochi di potere, le culture della
nascita sono sempre più complessi.
Un continuo avanti e indietro, come in un gioco in cui il lancio dei dadi decide il progredire, il
tornare indietro o lo stare fermi.
E allora giochiamo per ripassare i punti chiave, gli snodi difficili senza dimenticarci che tutte le
donne in gravidanza, al parto ed in puerperio, indipendentemente dalla valutazione del loro
rischio, debbono e possono avere garantiti i valori che caratterizzano l’assistenza nel basso
rischio e che le poche donne, realmente a rischio, devono essere sostenute per poter vivere
un’esperienza positiva, pur in presenza di interventi per loro necessari.
Per il ventennale dell’Associazione IRIS, ogni partecipante riceverà in regalo
IL GIOCO DEL BRO
A margine del convegno, si terrà un workshop condotto da Ethel Burns, ostetrica PhD,
Oxford (https://www.brookes.ac.uk/profiles/staff/ethel-burns) e Lucrezia D’Antuono,
referente del Centro Nascita S. Anna, Torino. È prevista traduzione simultanea.