In Italia ogni donna può richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari.
Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive dettagliatamente le procedure da seguire in caso di richiesta di IVG.
L’IVG può essere ottenuta con metodo chirurgico o farmacologico.
Il metodo farmacologico, che presenta il vantaggio di evitare il ricovero, è una procedura che si basa sull’assunzione di due tipi di versi di molecole: il mifepristone (meglio conosciuto col nome di RU486) e una prostaglandina (misoprostolo o, geoprost), a distanza di 48 ore l’uno dall’altro.
Il mifepristone, interessando i recettori del progesterone, necessari per il mantenimento della gravidanza, causa la cessazione della vitalità dell’embrione; l’assunzione del secondo farmaco, della categoria delle prostaglandine, ne determina l’espulsione.
FAD – Terapia medica dell’aborto spontaneo e dell’aborto volontario
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