L’organizzazione del piano vaccinale riveste priorità di rilevanza nazionale e fronteggiare la pandemia da coronavirus per salvaguardare la salute globale della popolazione determina un impegno di risorse senza precedenti.
La Federazione pone l’accento sulla necessità di coinvolgere con decisione la figura dell’Ostetrica/o quale professionista sanitario accreditato istituzionalmente per la campagna vaccinale nazionale.
La difformità nazionale ed il persistente equivoco sul ruolo e per il reclutamento dell’ Ostetrica come soggetto vaccinatore sono esacerbati dall’art. 1, commi 459 e 460 della legge di Bilancio 2021 che indica solo medici, infermieri ed assistenti sanitari come personale reclutabile a pagamento per la vaccinazione, ed il comma 464 indica le modalità di retribuzione delle prestazioni in caso di reclutamento su base regionale e non nazionale (art. 115 CCNL per la dirigenza e art. 6 comma 1 lett. d del CCNL personale del Comparto per gli infermieri e assistenti sanitari). La stessa norma non si applica anche alla sottoscrizione di contratti libero professionali in cui le Aziende sono libere di scegliere il personale da reclutare. Questa grave anomalia toglie dignità e decoro alla professione la quale, in molte realtà sanitarie nazionali, è riconosciuta competente in materia vaccinale anticovid-19 solo se le sue competenze sono messe a disposizione gratuitamente. Ciò è lesivo del principio di pari dignità delle professioni sanitarie ormai universalmente riconosciuto.
La Fnopo chiede delucidazioni riguardo il coinvolgimento delle Ostetriche come soggetti vaccinatori rispettivamente
Al Ministro della Salute
Al Presidente della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano
Ai Presidenti e Assessori alla Salute delle Regioni e Province Autonome.