Alimentazione complementare infantile: la linea guida OMS per la fascia di età 6-23 mesi
A ottobre 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato la Linea guida sull’alimentazione complementare dei neonati e delle neonate e dei bambini e delle bambine nella fascia di età 6-23 mesi (“WHO Guideline for complementary feeding of infants and young children 6–23 months of age”) che fornisce raccomandazioni basate sull’evidenza relative all’alimentazione sia dei bambini/e allattati/e sia di quelli/e non allattati/e, che sono nati a termine e vivono in Paesi a basso, medio e ad alto reddito.
Il documento, che sostituisce i precedenti documenti elaborati dall’OMS (“Guiding Principles for Complementary Feeding of the Breastfed Child” e “Guiding principles for feeding non-breastfed children 6-24 months of age”), intende sottolineare l’importanza di gestire ogni bambino e bambina individualmente al fine di individuare tempestivamente uno sviluppo inadeguato, una condizione di sovrappeso o denutrizione e altri esiti avversi e intraprendere azioni appropriate.
L’alimentazione complementare, definita come la somministrazione di qualsiasi alimento o bevanda in aggiunta al latte quando il latte materno o le formule artificiali da soli non sono più adeguati a soddisfare i fabbisogni nutrizionali del bambino e della bambina, è raccomandata dall’età di 6 mesi e continua fino ai 23 mesi di età, sebbene l’allattamento materno possa continuare fino ai 2 anni di vita e oltre, secondo desiderio di mamma e bambino/a. Questa fascia di età coincide con un periodo dello sviluppo in cui è fondamentale che i bambini/e imparino ad accettare cibi e bevande salutari e a stabilire modelli dietetici a lungo termine, considerando inoltre che questa fase dello sviluppo è quella più a rischio di ridotta crescita, ritardo nello sviluppo psicomotorio, carenze nutrizionali, morbilità e mortalità. I primi 2 anni di vita sono anche un periodo critico per lo sviluppo del cervello, delle funzioni cognitive superiori, di vista e udito e per l’acquisizione del linguaggio. Inoltre, in età adulta, vi è un aumento del rischio di essere affetti da malattie croniche non trasmissibili (NCDs) come sovrappeso, diabete di tipo 2 e disabilità.
Il documento, sviluppato sulla base delle indicazioni del manuale “WHO handbook for Guideline Development”, è destinato a un vasto pubblico, comprese le istituzioni governative e le organizzazioni coinvolte nella progettazione, implementazione e scalabilità dei programmi per l’alimentazione delle neonate/i e delle bambine/i, e possono essere utilizzate anche dal personale sanitario, istituti accademici e di ricerca e istituti di formazione.
Il terzo capitolo della Linea guida riporta le 7 raccomandazioni elaborate dall’OMS:
- Raccomandazione 1 – Allattamento continuato
L’allattamento dovrebbe continuare fino a 2 anni od oltre (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza molto bassa). - Raccomandazione 2. – Latte diverso da quello materno
- Latte 6-11 mesi: per i bambini/e di 6-11 mesi di età nutriti con latte diverso da quello materno, è possibile utilizzare sia formula artificiale sia latte non umano (raccomandazione condizionale, certezza dell’evidenza bassa)
- Latte 12-23 mesi: per le bambine/i di età compresa tra 12 e 23 mesi che vengono nutriti con latte diverso da quello materno, si dovrebbe somministrare latte non umano. Le formule di follow-up non sono raccomandate (raccomandazione condizionale, certezza dell’evidenza bassa).
- Raccomandazione 3 – Età di introduzione degli alimenti complementari
Ai/alle neonati/e gli alimenti complementari dovrebbero essere introdotti a 6 mesi (180 giorni) continuando ad allattare (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa). - Raccomandazione 4 – Diversità alimentare
Le neonate/i e le bambine/i di età compresa tra 6 e 23 mesi dovrebbero seguire una dieta diversificata.- Gli alimenti di origine animale, tra cui carne, pesce o uova, dovrebbero essere consumati quotidianamente (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa)
- Frutta e verdura dovrebbero essere consumate quotidianamente (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa)
- Legumi, noci e semi dovrebbero essere consumati frequentemente, in particolare quando carne, pesce o uova e verdure sono limitati nella dieta (raccomandazione condizionale, certezza dell’evidenza molto bassa).
- Raccomandazione 5 – Cibi e bevande non salutari
- Gli alimenti ricchi di zuccheri, sale e grassi trans non dovrebbero essere consumati (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa)
- Le bevande zuccherate non dovrebbero essere consumate (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa)
- I dolcificanti non zuccherini non dovrebbero essere consumati (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza molto bassa)
- Il consumo di succhi di frutta al 100% dovrebbe essere limitato (raccomandazione condizionale, certezza dell’evidenza bassa).
- Raccomandazione 6 – Integratori alimentari e prodotti alimentari fortificati
Nei contesti in cui i fabbisogni nutrizionali non possono essere soddisfatti solo con alimenti non fortificati, i bambini/e di età compresa tra 6 e 23 mesi possono trarre beneficio da integratori alimentari o prodotti alimentari fortificati.- Multi-micronutrienti in polvere (MNP) possono fornire quantità aggiuntive di vitamine e minerali selezionati senza sostituire altri alimenti nella dieta (certezza dell’evidenza moderata, contesto specifico)
- Per le popolazioni che già consumano alimenti complementari commerciali a base di cereali e farine miste, l’arricchimento di questi cereali può migliorare l’assunzione di micronutrienti, sebbene il consumo non dovrebbe essere incoraggiato (certezza dell’evidenza moderata, specifica per il contesto)
- Gli integratori nutrizionali a base lipidica in piccole quantità (SQ-LNS) possono essere utili nelle popolazioni con insicurezza alimentare che affrontano carenze nutrizionali significative (certezza dell’evidenza alta, specifica per il contesto).
- Raccomandazione 7 – Alimentazione responsiva
Le bambine/i di età compresa tra 6 e 23 mesi dovrebbero ricevere un’alimentazione responsiva, definita come “pratiche alimentari che incoraggiano il bambino e la bambina a mangiare autonomamente e in risposta ai bisogni fisiologici e di sviluppo, che possono incoraggiare l’autoregolazione nel mangiare e supportare le funzioni cognitive, emotive e sociali” (raccomandazione forte, certezza dell’evidenza bassa).
Secondo il Piano di attuazione globale per la nutrizione materna, neonatale e infantile, approvato dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2012, un’alimentazione complementare adeguata, essenziale per favorire una crescita sana, è direttamente collegata al raggiungimento di tre obiettivi: ridurre del 40% il numero di bambini/e sotto i 5 anni che soffrono di ritardo della crescita; ridurre e mantenere il deperimento infantile al di sotto del 5%; impedire un aumento del sovrappeso infantile.
Inoltre, la Guida dell’OMS ha l’obiettivo di supportare le Nazioni Unite (ONU), le organizzazioni non governative e altri stakeholder nella formulazione di raccomandazioni sull’alimentazione infantile per il raggiungimento del secondo obiettivo di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals): “Sconfiggere la fame”.
Il Comitato direttivo dell’OMS continuerà a seguire gli sviluppi della ricerca sull’alimentazione complementare infantile, in particolare per le questioni in cui la certezza delle prove è risultata bassa o molto bassa, con l’obiettivo di migliorare la salute e la crescita dei bambini e delle bambine e promuovere l’equità.
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